UNIVERSITA DI TORINOCOREP

Competenze acquisite

1.    Formazione esperienziale: Un assunto di base è che le competenze non possono prescindere da un approfondimento multidimensionale degli aspetti caratterizzanti l’ambito della psico-oncologia quale il rapporto tra operatori, famiglia e paziente. L'apprendere ed il condividere, a livello di presentazione e di esperienza diretta, il lavoro in una equipe multidisciplinare specifica per il paziente oncologico rende possibile l'acquisizione di modelli operativi ormai sanciti anche dai percorsi accreditati a livello regionale (PDTA).


2.   Visione di materiale clinico diretto attraverso affiancamenti a psico-oncologi ed oncologi operanti nei servizi e, in sede didattica, di video ed audio registrazioni di sedute individuai e di gruppo


3.    Formazione alla comunicazione: avviene con diverse modalità, in parte comuni ed in parte differenziate tra i partecipanti psicologi e medici: discussioni interattive, interviste individuali seguite da focus groups,  affiancamenti a momenti comunicativi significativi nella pratica clinica, giochi di ruolo con l’ausilio di attori che riproducono le situazioni comunicative nelle varie fasi del percorso di malattia.


4.   Aderenza alla pratica clinica: lungo tutto il corso del Master sono previste discussioni interattive su casi clinici.  Saranno inoltre forniti i riferimenti psico-oncologici a cui rivolgersi nella propria realtà attraverso il contatto con i referenti della Rete di Psico-oncologia che è stata creata in tutti i Poli Oncologici.


5.   Attenzione focalizzata sulla qualità di vita: la qualità di vita del paziente oncologico costituisce il filo conduttore e la finalità ultima dei diversi tipi di interventi previsti nel carico didattico del master. Oltre alle relazioni maggiormente tecniche e specialistiche, sono previsti specifici momenti di sintesi, finalizzati a non perder di vista l'obiettivo principale dell' intervento psiconcologico, vale a dire il miglioramento della qualità di vita del paziente.


6.    La dimensione antropologico-culturale: poiché i giudizi/pregiudizi sono parte intrinseca di ogni cultura che coinvolge sia i pazienti ed i familiari sia i curanti, è prevista una parte di antropologia culturale che permetta di riconoscere come vi siano modi diversi e possibili di rappresentare e gestire il fenomeno della malattia ed eventualmente della morte e che quello che viene attuato nel nostro sistema è in realtà condizionato, come inevitabile, dai nostri modelli culturali.


7.    Sensibilizzazione alle cure complementari di validata efficacia: all'interno del persorco formativo viene dato spazio a  focus specifici sull’alimentazione, il lavoro fisioterapico integrato, le medicine complementari.